L'ERA DEI SOGNI LA TEMPESTA MAGICA E IL MAELSTROM

L'Era dei Sogni, la Tempesta Magica e il Maelstrom sono conoscenze diffuse e alla portati se non di tutti, quanto meno dei più. Per la stragrande maggioranza degli individui segnano l'inizio di quello che può essere definita "storia" del Reame.

 

Ma precedente all'Era dei Sogni ci fu su Ydh un tempo in cui il Piano era completamente diverso. Un tempo in cui l'uomo non aveva fatto ancora la sua comparsa e il Reame era abitato da altre creature affrancatesi per prime dal caos. Questo popolo primigeno chiamava se stesso Iphian (gli amati), poichè stretto era il contatto tra loro e gli Dei del Reame che giovani ed entusiasti camminavano liberamente attraverso il tessuto della realtà.

 

Gli Iphian, nati in un ambiente in cui l'energia magica scorreva libera e forte, nascevano con una sensibilità innata per l'arcano ed erano capaci di cose che oggi sarebbero al di la della mera comprensione, arrivando a sviluppare una tecnologia legata profondamente allo sfruttamento delle energie magiche e dell'Ymrisill.

 

Appresi intimamenti gli schemi di equilibrio dell'Ymrisill, svilupparono un metodo per sovvertirli, creando un Disequilibrio Controllato e usando la forza che l'Ymrisill scatenava nel tornare alla situazione iniziale come fonte di energia. Chiamarono questo processo Nicharka e lo resero parte integrante della loro visione della magia, tessendo incantesimi a livello continentale, modificando il clima del pianeta, innalzando città volanti o modificando e distorcendo lo spazio e il tempo.

 

La loro convinzione di onnipotenza li rese ciechi e preoccupò non poco gli Dei, che non riuscirono tuttavia a riportarli alla ragione, trovandosi davanti mortali a volte potenti quanto loro stessi. Perdendo credibilità agli occhi degli incantatori vennero pian pian rinnegati e dimenticati. Lentamente abbandonarono i loro figli prediletti.

 

Passarono migliaia di anni e la civiltà Iphian continuò a sfruttare il Nicharka come fonte di energia sino a ledere così tanto le maglie dell'Ymrisill da lacerare il Velo e permettere ad entità dei Piani Esterni di manifestarsi su Ydh. Fu allora che gli Iphian conobbero i Daedra e i Faerie.

 

Incuriositi cominciarono subito a studiarli e poco tempo dopo sfruttarono gli stessi varchi che avevano usato i primi per esplorare i loro Reami di origine. Il Reame del Sogno e l'Oltre attirarono tantissimi incauti. Non tutti sopravvivevano al viaggio, ma chi tornava lo faceva con poteri pressochè divini, sovvertendo l'ordine sociale proponendo modelli e filosofie differenti da quelle basate sull'Ymrisill.

 

Nei Reami Esterni, Divinità dal karma troppo diverso dall'Ymrisill per influire normalmente, Potenze dai concetti rifiutati al momento della creazione e dimenticate Oltre il Velo,  concedevano agli Iphian il loro favore, garantendosi così un passaggio diretto ad Ydh.

 

Altri, fra gli Iphian, sfruttando i varchi nel Velo, ricercarono quelle Potenze familiari che avevano guidato il loro popolo agli albori del loro Regno e che ancora si mantenevano in accordo con l'Ymrisill, guadagnando si un grande potere ma in accordo con l'Equilibrio.

 

Il contatto coi Daedra portò presto lo sviluppo dei culti daedrici, pratiche che permettevano di raggiungere un grande potere in breve tempo purchè disposti a soddisfare le richieste dell'Anadaedra invocato. In questo modo ogni Daedra portava i mortali ad avvicinarsi al principio che lo caratterizzava, in modo da rafforzarlo. Fra le pratiche che si diffusero maggiormente ebbero grande peso i sacrifici di sangue (non di rado di familiari) e i riti orgiastici, che protratti nel tempo portarono al nascere di un popolo dal sangue misto, i Nirthal.

 

I Culti Daedrici portavano avanti una filosofia basata sul cambiamento e su un Equilibrio Dinamico che prevedeva l'uso di qualsiasi mezzo, in una lotta continua tra Daedra stessi. Tutto ciò male si accordava con la pratica del Nicharka, il Disequilibrio Controllato portato avanti dalla Casata Imperiale Iphian, che pur alterando l'Ymrisill, necessitava di una completa stabilità.

 

Le continue lotte tra Anadaedra e lo sviluppo dei Culti Daedrici portarono ben presto ad una situazione di guerra civile permanente e ad una netta frattura con l'Impero. I cultisti si definirono Voorish (cangianti), definendo per contro gli Imperiali: Qanuq (croste), vennero colonizzate nuove terre, fondate città.

 

L'Impero vedeva i Cultisti come una forza sovversiva non integrabile. Anche gli incantatori Qanuq avevano approfondito le conoscenze riguardo i daedra, i metodi di legame e le vie per incanalarne il potere negli incantesimi, ma non erano pronti al cambiamento che i Voorish stavano rapidamente imponendo.

 

I culti daedrici avevano infatti un seguito vastissimo, ormai anche all'interno delle città dell'Impero. Offrivano un grande potere in tempi molto ridotti a patto di essere disposti a tutto.

La rapidità con cui si stavano diffondendo portò i Qanuq ad una decisione drastica.

 

Insieme al Velo, il continuo ricorso al Nicharka aveva cambiato radicalmente anche gli equilibri interni del Reame, rendendo inabitabili diverse zone, portando a profondi cambiamenti climatici come lo sciogliersi dei ghiacci e l'incedere rapido della desertificazione in cambio del convogliare le energie verso i collettori dei metacostrutti, i nuclei magici delle loro città.

 

Già altre volte i Qanuq si erano trovati davanti a situazioni di questo genere, riequilibrando sempre l'Ymrisill attraverso il Nicharka. Questa volta avrebbero sfruttato la presenza dei Daedra su Ydh per provocare uno squilibrio ancora maggiore, attirando un potente Anadaedra e imbrigliandolo al Tessuto del Reame.

 

Invocarono una Potenza generatrice, una Divinità arborea, raccogliendone l'energia in un Mirari, un seme magico, e dandogli coscienza in modo che salvaguardasse il processo di rigenerazione del Reame in loro vece. Lo chiamarono Nos.

 

Lo violentarono e lo piegarono sino a renderlo quello che gli serviva. L'equilibrio di quell'entità divenne antitetico alla terra da cui era nato. Avrebbe rinnegato sua madre e imparato a raccogliersi su se stesso, convogliando le energie a spirale anzichè in profondità, avrebbe imparato a radicarsi nel cielo.

Scelsero come sito del germoglio un gigantesco cratere che formarono innalzando nel cielo la capitale stessa dell'Impero, Shuttaqa.

 

Una Tempesta senza precedenti avrebbe dato linfa al loro Dio, la richiamarono sovvertendo l'Ymrisill una volta di più attraverso il Nicharka, convogliando in essa tutta l'energia del Reame. Loro non ne avrebbero avuto bisogno per diversi secoli, levatisi in alto oltre le nubi sulla loro città volante.

 

Per adempiere a questo progetto gli incantatori Qanuq concentrarono i loro sforzi per più di dieci anni. Diversi Mirari vennero creati, come prove e come sviluppi e nuove applicazioni di una tecnologia arcana appena scoperta. In questo lasso di tempo l'avvento del Nos venne presentato alla popolazione come una svolta epocale per la civiltà Iphian, la nascita di un Dio che avrebbe ancora una volta amato e protetto il loro popolo.

 

Tuttavia in qualche modo la verità trapelò, arrivando sino ai Voorish. Messi alle strette, molti cercarono la pace con i loro antichi fratelli; ma gli accordi vennero ostacolati. Resisi conto dell'arma che i Qanuq stavano creando, i Voorish decisero di ribaltare la situazione, evocando una forza che fosse in grado di sovvertire il controllo della Tempesta Magica, scatenando la distruzione su Karemolg e sull'intero Reame.

 

Per sfuggire alla loro stessa arma crearono un semipiano parallelo ad Ydh, Agaldari, il Giardino Sacro. Sfruttarono a loro volta la tecnologia dei Mirari, richiamando l'energia di una Divinità e intessendola nella dimensione parallela che avevano creato. Sarebbe stato il loro rifugio sicuro. Diedero al Dio forma di bambino, il loro Bambino Dorato, e presero ad educarlo.

 

A costo di distruggere i loro nemici i Voorish arrivarono a lacerare il Velo più di quanto non era mai stato fatto. Evocarono su Ydh la più aliena tra le entità dell'Oltre, Amok. Agli occhi dei Voorish, solo una forza così spropositata avrebbe garantito la sicura disfatta dei Qanuq.

 

Le storie raccontano che in quegli ultimi giorni, entrambe le parti sapevano con accurata esattezza quello che facevano gli altri. Tutto si stava risolvendo in una gara contro il tempo ad approntare i preparativi e lanciare per primi l'incantesimo finale.

Secondo le cronache i primi ad agire furono i Qanuq.

 

In una mattina di primavera, Shuttaqa si levò nel cielo dell'occidente, sul continente alveare che era Shindalangra. I poveri e i disgraziati morirono a centinaia di migliaia, schiacciati dalle tonnellate di terra e pietre che l'Isola Galleggiante si lasciò alle spalle.

 

Arrivati al di sopra delle nuvole, l'Imperatore si portò ai confini del suo nuovo giocattolo e invocata la coscienza di Nos, scagliò il seme tra le nubi.

Col rombo del tuono piovette verso il cratere trascinandosi dietro spirali di correnti eoliche e scariche di energia statica, richiamando a se la tempesta e l'uragano che l'avrebbero nutrito, richiamando a se il nubifragio.

 

Nembi scuri coprirono la visuale al di sotto dell'immane isola. Metà del mondo era stata cancellata alla loro vista. Metà del mondo non era più di loro interesse e non lo sarebbe stata per diversi secoli. La creatura doveva crescere, mutare il clima con la sua influenza e presenza, rendere il pianeta ancora una volta vivibile.

 

Al di sotto dello strato di nubi che si andava creando i Voorish disperati decisero di lanciare l'evocazione anche se i preparativi non erano stati del tutto ultimati, troppe cose mancavano, tante non sarebbe stato possibile ultimarle, ma il vento già si stava alzando.

 

Il Dio Bambino aveva ormai preso coscienza di se e dei suoi padri, li avrebbe accolti appena lanciata l'evocazione. Amok avrebbe spazzato via Karemolg dalla faccia di Ydh.

 

Più di 1500 cultisti Voorish, richiamarono le potenze dei loro Patroni, invocando accordi e promesse di fedeltà pur di avere concesso un maggior potere in questo momento cruciale. Al termine del canto le voci si posarono esauste. Apparentemente nulla era cambiato, ma dentro se ciascuno di loro era pienamente cosciente di aver perso qualcosa, di essersi compromesso con qualcuno che sarebbe venuto a riscuotere pegno.

 

I cancelli per Agaldari vennero aperti, ma solo chi era sufficientemente potente riusciva a varcarli, a migliaia rimasero esclusi e si rinchiusero nei rifugi che erano stati approntati. Il Bambino d'Oro avrebbe protetto dal Cataclisma soltanto i più degni.

 

Alti nel cielo di Ydh, alcuni abitanti di Shuttaqa scorsero una nuova stella brillare rossa nella volta notturna. Solo pochi realizzarono ciò che comportava, ma fu abbastanza per diffondere il terrore.

Ventuno giorni dopo l'occhio rosso di Amok brillava grosso come il sole, visibile anche di giorno. Settantatre giorni dopo la sfera rossa della cometa era così grande da scaldare il viso e far tremare i Qanuq.

 

La Tempesta Magica diede i primi segni di destabilizzazione poche settimane dopo l'avvistamento della stella. Le correnti che dapprima si sfogavano ordinatamente sulla crosta terrestre ora convogliavano energie sin dai Piani Esterni, lacerando il Velo in modo irrimediabile, scatenando cicloni che arrivavano a ledere gli equilibri stessi tra i Ley.

 

Le città volanti di Karemolg precipitarono una dopo l'altra. Shuttaqa stessa perse completamente la governabilità, diventata centro del ciclone arcano, perse i contatti con gli altri incantatori, rimanendo isolata nella Tempesta. I Voorish avevano vinto, pensavano i Qanuq. La Tempesta gli si era rivoltata contro, devastando il Reame che avrebbe dovuto rigenerare, che ne era stato del Nos? La cometa rossa avrebbe distrutto completamente il pianeta?

 

Dal canto loro i Voorish, rinchiusi nel semipiano di Agaldari, tentarono di  controllare la situazione attraverso le divinazioni. Avevano mezzi potenti, ma quello che videro li fece dubitare della loro efficacia.

La stella rossa che si avvicinava al pianeta non era nulla che si fossero aspettati. Una cometa di quelle proporzioni avrebbe devastato Ydh senza scampo, ma non c'era dubbio che quella fosse la manifestazione materiale di Amok, se lo sentivano nelle viscere quando lo guardavano, se ne sentivano attratti nonostante la ripugnanza.

 

Affranti per il destino di Ydh vennero colti impreparati quando il Dio Bambino, colpito violentemente dall'influsso della cometa, cadde in un sonno profondo dagli esiti inaspettati. La materia stessa del piano cominciò a contorcersi intorno a loro, aggredendoli ferociemente, senza sosta. Delle centinaia di migliaia che erano solo poche migliaia sopravvissero ai primi attacchi e  fu un numero che non cessò di diminuire.

 

Il destino di Ydh divenne un problema di secondo piano, davanti alla necessità pratica e immediata di sopravvivere. Una nuova Era si apriva ora davanti a loro; non da dominatori avrebbero vissuto, ma costantemente cacciati e braccati.

 

Perso nella violenza della Tempesta il Dio fanciullo che era Nos, urlò il suo dolore oltre gli strati dei Reami, fino ai confini più lontani dell'Esistenza.

Il suo grido venne udito da quelle entità antiche che da millenni ormai erano state bandite da Ydh.

 

Richiamate attraverso i profondi legami che ancora intessevano con l'Ymrisill del Reame, le Divinità primeve di Ydh varcarono il Velo ormai lacero, trovandosi in una situazione al limite della catastrofe.

La Tempesta Magica, al culmine della potenza, imperversava furiosamente, portando la devastazione fra il Reame e i Piani Interni. Vestigia dell'Impero dei Cieli punteggiavano il territorio di Isole Galleggianti schiantate, mentre nel cielo la manifestazione di Amok incombeva sul pianeta come un nuovo minaccioso sole. L'Anadaedra completamente libero dal legame evocativo che lo stringeva ai Voorish avrebbe banchettato col Sephirot entro poche ore.

 

Gli Antichi Dei, riconoscendo in Amok la fine della loro stessa esistenza, decisero di liberare le energie che componevano l'Ymrisill, accettando in questo modo di morire anch'essi. Alto si levò il canto degli Dei e un nuovo Ymrisill venne composto. Gli Dei per ciò che erano stati cessarono di essere, liberando la loro energia nel Canto della Creazione. Ma la volontà cieca e annientatrice di Amok era troppo grande ed il continuum spazio temporale non resse, si scheggiò e si infranse in mille innumerevoli esiti possibili che morirono per la maggior parte nel battere di un ciglio, annientati dalla Cometa.

 

La volontà di Amok, immersa nel vibrante potere del Canto della Creazione fece si che il continuum si ripiegasse in un loop.

 

In una realtà Amok si schiantò su Shuttaqa e su Ydh, ferendo tanto in profondità il Reame da lacerare il comune livello di esistenza, trascinandosi con se il Reale. Non potendo metabolizzare una simile ferita, il tessuto della realtà si richiuse sull'Anadaedra, cristallizzando il momento dell'impatto. Tale momento vive in un Reame parallelo, Nadsokor, collegato perennemente a Ydh attraverso il Maelstrom. A sua volta su Nadsokor affaccia il Pozzo del Destino, la Tana dell'Orrore Stupido e Cieco, Amok. Sul Maelstrom, avvolta dall'occhio del ciclone della Tempesta Magica originaria, levitano i frammenti dell'Isola di Shuttaqa. Il cono di realtà proiettato dal Maelstrom, comprendente Shuttaqa è l'unico punto del Reame che ha mantenuto il regolare scorrere del continuum.

 

In un'altra scheggia di continuum Amok si schiantò su Ydh, provocando una devastazione colossale e disgregando l'equilibrio dei Ley, senza permettere agli Dei di ricomporre l'Ymrisill, portando alla scomparsa della magia sul Reame. Nel corso dei millenni il Verme si sta scavando la strada verso il nucleo incandescente della terra al fine di nutrirsene, sino a quando il mondo non diventerà una landa gelida e desolata e il Parassita cosmico emergerà per cercare una nuova preda.

 

Queste tre scheggie di continuum: Nadsokor, Ydh dall'Ymrisill ricomposto e Ydh dall'Ymrisill lacerato, sono legate ad un loop. il momento dell schianto è stato soltanto rinviato, ma riaccade ciclicamente, concludendosi nel momento in cui il Verme riemerge e si ciba completamente del Reame, per rigenerare nuovamente lo stesso momento essendo l'Ymrisill di Ydh legato ora indissolubilmente a quello dell'Anadaedra. L'energia di ogni piano è legata a quella degli altri. Sino a che non si troverà una soluzione al momento di crisi, l'evolversi del tempo non sarà che veicolo per l'emergere della crisi successiva.